2.4.2 Scabbia

Definizione

Infestazione intensamente pruriginosa causata dall'acaro della scabbia umana (Sarcoptes scabiei var. hominis).

Eziologia; Patogenesi

Sarcoptes scabiei var. hominis: ectoparassita umano con marcata specificità dell'ospite. Trasmissione uomo-uomo dopo contatti personali stretti, a volte tramite vestiti o letto. La femmina (0,3-0,5mm) scava un cunicolo nell'epidermide per deporre le uova, dopo tre settimane si sviluppano acari sessualmente maturi. La reazione immunologica agli antigeni degli acari causa infiammazione e prurito.

Sintomi

Prurito marcato specialmente di notte.  Cunicolo iniziale e papule infiammatorie allungate, nel bambino spesso si sviluppano vescicole.  Esantema simmetrico con piccole papule e croste sottili sui fianchi e nelle regioni prossimali degli arti, espressione di una risposta immunitaria cellulomediata agli antigeni dell'acaro. Negli adulti immunocompetenti il numero degli acari è limitato a 10-12. La faccia e le regioni interscapolari sono risparmiate. Successivamente compaiono escoriazioni, eczematizzazione e impetiginizzazione. Occasionalmente reperti minimi per eccessiva attenzione all'igene personale o uso di corticosteroidi topici (scabbia incognita).

Localisation

Cunicoli: spazi interdigitali, pilastri ascellari anteriori, capezzoli, ombelico, inguine, pene, polsi, regione dorsale dei piedi. Nei bambini: anche volto, cuoio capelluto, palmi e piante.

Esantema > vedi sintomi.

Classificazione

Forme particolari: scabbia crostosa ( "norvegese"): infestazione massiva in soggetti immunodepressi, clinicamente papule/placche ipercheratosiche con squame spesse.

Complicazioni

Impetiginizzazione. Noduli post-scabbiosi  (scabbia nodulare): reazione infiammatoria persistente con presenza di acari.

Diagnosi

Caratteristiche cliniche, prurito nelle persone a contatto con il paziente. Identificazione microscopica di acari, uova o feci; campione ottenuto mediante raschiamento della cute o rimozione a piatto di un cunicolo con il bisturi.

Diagnosi differenziale

Dermatosi pruriginose, prurigo, dermatite erpetiforme, orticaria.

Terapia

Misure Generali: cambio di vestiti, lenzuola, asciugamani, ecc.; lavare tutto; mettere le cose non lavabili all'aria per 4 giorni (gli acari possono vivere per 2-3 giorni a tempertura ambiente). Identificare e trattare le persone venute a contatto con il paziente.

Terapia di prima scelta: permetrina topica in crema al 5%, una singola applicazione per 8-12 ore. Se dopo 14 giorni persistono segni di scabbia attiva si ripete l'applicazione.
Benzoato di benzile per 3 giorni consecutivi e crotamitone sono trattamenti topici di seconda scelta.
Il lindano (gamma-esaclorocicloesano) è alquanto tossico e non è più in vendita in vari paesi.
Ivermectina orale per la scabbia crostosa e per i casi in cui la terapia topica è difficile.

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